LA FORTUNA DEI PRIMITIVI
Tesori d’arte dalle collezioni italiane fra Sette e Ottocento
Una mostra raffinata e molto colta (ma anche
didatticamente impostata per il grande pubblico), quella sulla Fortuna dei primitivi alla Galleria dell’Accademia di Firenze (fino all’8 dicembre
2014), ha prodotto una pubblicazione che più che un catalogo appare come monumentale monografia sul collezionismo dei “primitivi” (cioè,
sintetizzando, gli artisti che nel Tre-Quattrocento dipingevano su fondo oro, ma anche certi scultori, anonimi miniatori e orefici di rango), che
colpirono l’interesse dei primi eruditi italiani, francesi e inglesi residenti in Italia nel XVIII e XIX secolo. L’argomento è ricco di
sfaccettature e non può dirsi esaurito neppure adesso, ma anche per questo è coraggiosa e apprezzabile l’iniziativa di Angelo Tartuferi, direttore
del museo fiorentino, e del giovane Gianluca Tormen, che si sono avvalsi dei contributi di studiosi come Massimo Ferretti, Enrica Neri, Cristina De
Benedictis, Ada Labriola, Miriam Fileti. Siamo certi che chi si avvicini a questo mondo, superata l’iniziale timidezza verso un argomento così poco
noto, apprezzerà i saggi, forse più delle schede, dirette agli specialisti. Inutile dire che questa pubblicazione resterà strumento insostituibile
per chi di questi temi si occupa (anche per chi li ha estesi al collezionismo in altri paesi, in particolare l’Inghilterra). In parte, il libro e la
mostra (soprattutto nel richiamo evidente del titolo) s’ispirano a un classico della critica d’arte italiana: lo studio, innovativo e fortemente
ideologico, che Giovanni Previtali pubblicò nel 1964 per Einaudi, non senza suscitare vivaci dibattiti e ammirazione: sul “Burlington Magazine” Hugh
Honour osservò profeticamente che sarebbe rimasto a lungo un classico punto di riferimento. A cinquant’anni da quel libro (ripubblicato nel 1989,
dopo la prematura scomparsa di Previtali), questa è la prima grande iniziativa sul collezionismo nell’Italia del Sette-Ottocento, affrontato sotto
vari punti di vista e opportunamente suddiviso per aree geografiche, dal Veneto al Centro-Italia.