La stretta alleanza fra politica e religione si esprimeva con chiarezza nella vicinanza dei duchi all’ordine francescano già dal 1477, quando a esso fu concesso il permesso di fondare un monastero a Nancy, vicino al palazzo ducale. Il convento divenne il quartier generale dell’ordine, e il luogo prescelto per le sepolture ducali. Da qui i frati promuovevano la dottrina cattolica moltiplicando ovunque nelle città e nelle campagne le comunità cenobitiche maschili e femminili fino a diventare la prima forza spirituale del ducato, naturale depositaria dell’ortodossia e animatrice della rinascita cattolica(25).
In una Lorena dolente, teatro della guerra dei Trent’anni (1618-1648), piagata da carestie ed epidemie di peste, la spiritualità francescana incarnava
quello stoicismo cristiano che solo poteva insegnare ai fedeli la resistenza alle avversità e l’incrollabile fede in Dio, oltre ogni crudeltà del
destino. Per tutto il corso della sua esistenza La Tour ha rapporti personali e professionali con l’ordine francescano(26)
dal quale ricevette commissioni come il perduto dipinto raffigurante l’Estasi di san Francesco destinato a una chiesa conventuale di frati
cappuccini(27).