A Cookham, sul Tamigi, Spencer era nato nel 1891, ma è a Burghclere che si trova la sua prima opera di speciale rilievo anche pubblico: il ciclo pittorico murale, realizzato a cominciare dal 1923 e concluso nel 1932, per la Sandham Memorial Chapel, commissionatogli dai coniugi Behrend in memoria del fratello di lei, caduto in guerra. La cappella era stata progettata dall’architetto Lionel Pearson, in base a indicazioni dello stesso Spencer, per accogliere adeguatamente i dipinti che l’artista intendeva eseguire: alcune tele, da collocare a parete, erano così grandi da dover essere tessute appositamente in Belgio, poiché in Inghilterra non esistevano telai abbastanza larghi. In anni in cui, in Italia come pure negli altri paesi coinvolti, la memoria della guerra continuava a favorire la retorica celebrativa e il monumentalismo - la famosa “monumentomania” deprecata da Carlo Carrà - Spencer, formatosi nella londinese Slade School of Art, seguiva una chiave di stile piuttosto eccentrica, che per la concezione generale partiva dal ricordo degli affreschi di Piero della Francesca realizzati nella chiesa di San Francesco ad Arezzo, visti in riproduzione, per rievocare in senso del tutto antieroico l’esperienza militare, da egli stesso condivisa sul fronte macedone.

Autoritratto con Patricia Preece (1936), in prestito alla Tate Gallery di Londra dal Fitzwilliam Museum di Cambridge.
