Studi e riscoperte. 3
Il sogno di Raffaello di Marcantonio Raimondi

nude
in riva
al fiume

Durante il soggiorno veneziano Marcantonio Raimondi, talentuoso incisore emiliano, affina le sue abilità tecniche dando alla luce Il sogno di Raffaello, stampa che trova in Giorgione, Dürer, Jacopo de Barbari e altri maestri suggestivi richiami iconografici.

Francesca Di Gioia

Se la fortuna critica di Marcantonio Raimondi, detto il Bolognese, si presenta in modo frammentario, ci raggiungono invece notizie per intero su un particolare momento della sua produzione grafica: quella delle stampe “d’après” Raffaello Sanzio. Tale attività si colloca cronologicamente negli anni romani del lavoro imprenditoriale del Baviera, con il quale Marcantonio collabora fattivamente in qualità di primo incisore. È grazie a questa impresa che nasce una bottega di incisori molto attiva nella Roma di Giulio II prima e di Leone X poi, a cui Raffaello “manu propria” affida fogli da tradurre a stampa.


Marcantonio Raimondi, Il sogno di Raffaello (1508 circa), Firenze, Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi.