gli anni
parigini

Il 26 giugno 1889 Medardo lasciò Milano per partecipare all’Esposizione universale di Parigi con cinque suoi bronzi, presumibilmente il Birichino (o Gavroche), opera con la quale vinse la medaglia d’onore, Aetas aurea (o Maternità), Carne altrui, “El locch”, Portinaia.

La critica francese lodò il naturalismo delle sue opere, mentre il corrispondente da Parigi del “Corriere della Sera” definì lo scultore come un «geniale impressionista».

Attraverso Cameroni, Rosso conosce Emile Zola, padre della corrente naturalista francese, che gli acquista la Portinaia. Rosso incontrò numerosi italiani residenti a Parigi, tra cui lo scrittore Gualdo, il conte Armand Doria, che sarà uno dei suoi primi mecenati, l’industriale e collezionista Cernuschi. Nella cerchia dei letterati francesi, Rosso frequentò i fratelli De Goncourt, romanzieri e storici autorevoli, e soprattutto Paul Alexis, amico degli artisti e critico d’arte. Invitato a casa di quest’ultimo, Rosso conobbe la moglie e la figlia infante: questo incontro lo indusse a concepire Bambino al seno: il motivo impressionistico in questa scultura è rimarcato dal modellato mosso e dal largo gesto; permane il problema, postosi durante il periodo milanese, della traduzione dell’immagine visiva in presenza fisica, attraverso la continuità visiva tra il soggetto e la sua atmosfera. In un secondo momento (probabilmente prima del 1895), attraverso anche lo studio da fotografie, Rosso eliminò la testa della madre, e la scultura venne rinominata Bambino tra le braccia della madre.


Bambino al seno (1889), gesso patinato; Roma, GNAM - Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea.


Bambino al seno (1910-1914) [1889], bronzo; Barzio (Lecco), Museo Medardo Rosso.