Grandi mostre. 2
Il demone della modernità a Rovigo

enigma
e seduzione

Mentre si delineava il dramma del primo conflitto mondiale, l’Occidente tra fine Ottocento e primo Novecento avvertiva l’urgenza di rompere il legame con la tradizione.
Nell’arte, già attratta all’epoca da stimoli di stampo simbolista, l’occasione è proficua per abbandonare le certezze del dato sensibile e sondare le pieghe dell’inconscio. Con immagini – come ci racconta qui il curatore della mostra in corso a palazzo Roverella – intrise di gioia e dolore, incubo e sogno.

Giandomenico Romanelli