Il termine “Sachlichkeit” è stato tradotto in vari modi, tra cui “concretezza”, “sobrietà”, “realtà” e “imparzialità”. Adottando “Nuova oggettività” come titolo della mostra abbiamo scelto volutamente la descrizione più precisa del nuovo modo di vedere che questi artisti (inclusi alcuni fotografi) adottarono nella loro lucida e spassionata osservazione dell’ambiente moderno. La mostra di oggi analizza i vari modi in cui questi artisti hanno filtrato e raffigurato la realtà contemporanea e, presentando la fotografia insieme alla pittura e al disegno, offre la rara opportunità di esaminare somiglianze e differenze tra i vari media della Nuova oggettività. Fino al 30 agosto a Venezia e dal 4 ottobre al 17 gennaio 2016 al Lacma di Los Angeles, questa è la prima grande rassegna che esplora e fa rivivere i temi della Nuova oggettività indagandone la specifica tensione con le conseguenze sociali, culturali ed economiche della modernità, tra cui lo sviluppo dell’urbanizzazione, i progressi dell’industria e della tecnologia e gli effetti devastanti del moderno apparato bellico. La nostra mostra rispecchia la diversità delle figure impegnate in questa nuova forma di realismo, presentando più di duecento dipinti, disegni, stampe e fotografie di cinquantaquattro artisti. Le figure chiave - Max Beckmann, Otto Dix e George Grosz - sono presentate insieme a nomi la cui produzione è più strettamente associata a questa particolare forma di realismo: per esempio Aenne Biermann, Alexander Kanoldt, August Sander, Christian Schad e Georg Schrimpf. Nuova Oggettività. Arte in Germania al tempo della Repubblica di Weimar 1919-1933 è divisa in cinque sezioni che presentano gli approcci alternativi, e talvolta contrastanti, adottati dagli esponenti di questo nuovo realismo nel rapportarsi al contesto tumultuoso e alle rapide trasformazioni degli anni di Weimar.
Grandi mostre. 3
La Nuova oggettività a Venezia
moderni
e disincantati
La realtà complessa e caotica della repubblica di Weimar, ritratta con lucidità dagli artisti della Neue Sachlichkeit, è protagonista di un’importante mostra ora a Venezia e poi a Los Angeles. Ce ne parla qui la curatrice.
Stephanie Barron