bibliografia

Una bibliografa esaustiva sulla prima guerra mondiale e sulle implicazioni artistiche a essa connessa è un’impresa che esula dai compiti di questa pubblicazione. Tuttavia, al di là dei testi citati di volta in volta nelle note, non si può fare a meno di ricordarne alcuni che non possono essere taciuti. Inoltre, la ricorrenza del centenario dell’ingresso italiano nel terribile confitto, da considerarsi pure come ragione primaria e stimolo alla pubblicazione di questo scritto, ha prodotto una serie d’iniziative digitali che costituiscono, non di rado, iniziative culturali di qualità alle quali fare riferimento. Iniziamo, quindi, citando gli indirizzi dei siti curati anche da istituzioni di garanzia come la Camera dei deputati, l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e il Museo del Risorgimento: http://www.14-18.it/; http://www.centenario1914- 1918.it/it; http://www.lagrandeguerra piu100.it/; http://movio. beniculturali.it/mcrr/immaginidellagrandeguerra/. Va rammentato inoltre che, a Londra, la riapertura dell’Imperial War Museum, fondato proprio in occasione della fne della prima guerra mondiale ha reso disponibili oltre duecento ore di flmati sull’atroce connfitto che possono essere visionati (http://www.iwm.org.uk).


Elementi di bibliografa di storia: B. H. Liddle Hart, A History of the First World War, Londra 1934, trad. it., La prima guerra mondiale, Milano 1968; V. Caprariis, Partiti ed opinione pubblica durante la grande guerra, in Atti del XLI Congresso di Storia del Risorgimento (Trento, 9-13 ottobre 1963), Roma 1965, pp.75-87; R. De Felice, Mussolini il rivoluzionario. 1886-1920, Torino 1965; L. Salvatorelli, Neutralismo e interventismo, in Atti del XLI Congresso di Storia del Risorgimento (Trento, 9-13 ottobre 1963), Roma 1965, pp. 5-50; L. Valiani, Le origini della guerra del 1914 e dell’intervento italiano nelle ricerche e nelle pubblicazioni dell’ultimo ventennio, in Atti del II convegno degli storici italiani e sovietici (Roma, maggio 1966), Roma 1968, pp. 213-245; H. P. Willmott, First World War, Londra 1980, trad. it. La prima guerra mondiale, Milano 2004; G. Forti, A Sarajevo, il 28 giugno, Milano 1984; M. Baratto, La mia guerra ignorata dalla storia. Diario di un soldato sul Carso e in Serbia 1916-1919, Gorizia 1989; L. Fabi, La prima guerra mondiale 1915-1918, Roma 1998; P. Giacomel, Camminavano verso l’Italia. 14 maggio 1917 - 18 agosto 1918, diario di guerra di Alfonsino Ciliento, Novale 2000; F. Minniti, Il Piave, Bologna 2000; J. R. Schindler, Isonzo. Il massacro dimenticato della Grande Guerra, Gorizia 2002; 1915- 1918 cento foto una guerra, a cura di L. Fabi, F. Macchieraldo, Biella 2002; E. Faldella, La Grande Guerra. Le battaglie dell’Isonzo 1915-1917, Chiari 2004; Id., La Grande Guerra. Da Caporetto al Piave 1917-1918, Chiari 2004; E. Friedrich, Guerra alla guerra. 1914-1918: scene di orrore quotidiano, Milano 2004; M. Isnenghi, La Grande Guerra, Firenze 2005; V. Rabito, Terra matta, Torino 2007; F. Favre, La Marina nella Grande Guerra, Udine 2008; I segni della guerra. Pisa nel primo conflitto mondiale, catalogo della mostra (Pisa, Palazzo blu, 28 marzo-5 luglio 2015), a cura di A. Cibelli, C. Stiaccini, Pisa 2015. Elementi di bibliografa di arte: in realtà non esiste un’unica pubblicazione che sia dedicata alla foritura dell’arte durante o in relazione alla prima guerra mondiale. Potremmo anzi dire che questo testo è un tentativo di offrire una panoramica in questo senso. Di sicuro il


movimento artistico che fu più direttamente legato all’evento bellico in questione è il futurismo, anche se è bene, per comprendere la problematica italiana, partire dall’inizio del Novecento. A questo proposito, può essere utile il catalogo di una bella mostra a suo tempo aperta a Roma: Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il ’900 romano, catalogo della mostra (Galleria d’arte moderna di Roma capitale, 28 febbraio-29 settembre 2013), a cura di F. Pirani, G. Raimondi, Roma 2013. Sul futurismo ricordiamo soltanto: E. Coen, Futurismo, fascicolo monografco allegato ad “Art e Dossier”, 2, maggio 1986; Futurismo & Futurismi, catalogo della mostra (Venezia, palazzo Grassi, maggio-settembre 1986), a cura di P. Hulten, Milano 1986; F. Benzi, Il Futurismo, Milano 2008; G. D. Bonino, Manifesti futuristi, Milano 2009. Com’è ovvio, a questi riferimenti possono aggiungersi quelli relativi alle biografe dei singoli protagonisti, come Boccioni e Balla; per esempio: G. Di Milia, Boccioni, fascicolo monografco allegato ad “Art e Dossier”, 133, aprile 1998; F. Benzi, Balla. Genio futurista, Milano 2008. Per avere un panorama completo, però, bisogna far riferimento anche ad altri fenomeni come quello delle illustrazioni di guerra - Amos Scorzon e Anselmo Ballester: illustrazione e decorazione agli inizi del ’900, catalogo della mostra (Roma, Museo centrale del Risorgimento, 2 giugno-30 luglio 2003), a cura di M. Pizzo, Roma 2003 -, oppure delle fotografe di guerra - M. Pizzo, Fondo fotografico della Prima Guerra Mondiale. Inventario, in Fotografie del Risorgimento Italiano, a cura di M. Pizzo, “Repertori del Museo Centrale del Risorgimento”, 1, Roma 2004 - o, ancora, dei pittori-soldato - Venezia tra arte e guerra 1866-1918. Opere di difesa, patrimonio culturale, artisti, fotografi, catalogo della mostra (Venezia, Biblioteca nazionale marciana, Sale monumentali-Libreria sansoviniana, 12 dicembre 2003 - 21 marzo 2004), a cura di G. Rossini, Venezia 2003 -, a cui devono affancarsi studi monografci mirati a indagare la poetica di alcuni protagonisti della pittura di allora, come Cascella - I Cascella. Basilio, Tommaso, Michele, Gioacchino, un secolo di pittura, dal Verismo al Postimpressionismo, catalogo della mostra (Pescara, Museo d’arte moderna Vittoria Colonna, 6 luglio-17 novembre 2013), a cura di G. Benedicenti, R. Cordisco, Pescara 2013 -, Sironi - Sironi e la Grande Guerra. L’arte e la Prima guerra mondiale dai futuristi a Grosz e Dix, catalogo della mostra (Chieti, Museo palazzo de’ Mayo, 22 febbraio-25 maggio 2014), a cura di E. Pontiggia, Torino 2014; Mario Sironi 1885-1961, catalogo della mostra (Roma, Complesso del Vittoriano, 4 ottobre 2014 - 8 febbraio 2015), a cura di E. Pontiggia, Milano 2014 - o Cambellotti - A. Villani, Duilio Cambellotti e le glorie militari nazionali: il “compito non facile” della decorazione delle Sale delle Bandiere a Castel Sant’Angelo, in Castel Sant’Angelo e la Grande Guerra, catalogo della mostra (Roma, Castel Sant’Angelo, 6 maggio-30 novembre 2014), a cura di E. Ludovici, E. Martinez, Roma 2014, pp. 49-79. Infne, c’è il grande fenomeno dei monumenti commemorativi indagato tanto in termini generali - La scultura monumentale negli anni del fascismo. Arturo Martini e il monumento al Duca di Aosta, a cura di P. Fossati, Torino 1992 -, quanto esaminando le singole fgure degli artisti - per esempio: Angelo Rossetto da Maser scultore. 1886-1927, catalogo della mostra (Maser, Treviso, villa Ca’ Nani-Sede municipale, 2 ottobre-30 novembre 1988), a cura di A. Facchin, Montebelluna 1988. Inoltre, un effcace strumento d’indagine, almeno iniziale come prima ricognizione può essere il sito Monumenti Italiani della Grande Guerra (http://www. monumentigrandeguerra. it), attivo dal 2008 e curato tanto dal Museo civico del Risorgimento di Bologna, quanto dal Museo storico italiano della guerra di Rovereto.