David LaChapelle. Dopo il Diluvio (Roma, Palazzo delle esposizioni, fino al 13 settembre, www.palazzoesposizioni.it) racconta con oltre cento immagini il percorso del talentuoso americano (1963) che a partire dagli anni Novanta, superando i canoni di una fotografia legata alla moda e alle riviste patinate, punta il suo obiettivo su aspetti socioculturali arricchiti da una rivisitazione della storia dell’arte e da una osservazione implacabile della condizione umana. Su questa scia si colloca The Deluge (2006), nata dall’ammirazione di LaChapelle per il capolavoro di Michelangelo nella Cappella sistina e caratterizzata, come una pièce, da una viva intensità. Un’opera che rappresenta un cambio di rotta delle sue scelte estetiche da quel momento prive di modelli viventi.
Blow up
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Icone a Volterra. Pier Paolo Pasolini e Terry O’Neill è il titolo di due rassegne organizzate all’interno dell’iniziativa Rosso Fiorentino. Rosso vivo (Volterra, Pinacoteca civica, fino al 31 dicembre, www.rossoforentinovolterra.it) dove l’artista toscano (1495-1540) è occasione di confronto da un lato con il grande intellettuale friulano (1922-1975), dall’altro con il noto fotografo londinese (1938). Pasolini, con cinquanta scatti realizzati, tra gli altri, da Paul Ronald e Angelo Novi sul set dei suoi film, nel quarto episodio di RoGoPaG, La ricotta (1963), rivela nella scenografia un chiaro riferimento iconografico a Rosso (oltreché a Pontormo). O’Neill, con quarantasette ritratti leggendari, presenta uno stile originale quanto il manierismo di Rosso, artefice di un’innovativa lirica figurativa.