Sosteneva Candide - all’inizio delle sue confessioni nel noto racconto di Voltaire - che amava la guerra perché vi si
facevano tanti incontri. Ma poi passava, il malcapitato, fra le peggiori esperienze possibili in una sequenza di avventure allucinanti. Il Candide di
Voltaire è il primo racconto morale e umoristico che rivendichi nella sostanza il diritto alla pace. Lo leggevano tutti i liceali di Francia; eppure la
chiamata alle armi per l’inizio della prima guerra mondiale ha un successo che mai prima d’allora era stato celebrato con simile partecipazione
esaltata.
La guerra è la conseguenza di tensioni decennali portate al parossismo. Il 28 luglio del 1914 avviene il noto assassinio di Sarajevo. L’atmosfera si
riscalda.
Un mese dopo esattamente l’Austria dichiara guerra alla Serbia, alla quale viene in soccorso la Russia. Quindi l’Austria dichiara guerra alla Russia il 5
agosto. La Germania del Kaiser su quest’ultimo caso l’aveva preceduta avendo dichiarato guerra il 1° agosto alla Russia, il 3 agosto alla Francia e al
Belgio il 4. Il Regno Unito dichiara guerra alla Germania in quel medesimo 4 agosto e all’Austria il 13, la quale a sua volta aveva dichiarato guerra alla
Russia il 6 agosto a fianco della Germania. Il 23 agosto il Giappone affianca gli alleati e dichiara guerra ai tedeschi, e il 1° novembre l’impero
ottomano entra in guerra a fianco degli austrotedeschi. Tutte le colonie controllate dalle potenze europee seguono.
Gli intellettuali e gli artisti non restano estranei alla follia collettiva della guerra nata nelle ombre delle cancellerie e scattata per un
attentato assurdo