il viaggio in Italia ha radici lontanissime. Già in voga nel Medioevo, dalla fine del Seicento rappresenta la
tappa immancabile e privilegiata per uomini di cultura, artisti e aristocratici. Il viaggio presto diventa una moda e a esso è assegnata la dicitura
internazionale: “Grand Tour”, tuttora simbolo di percorso culturale. E Grand Tour è anche il titolo di questa mostra che porta il
visitatore attraverso l’Italia della ceramica classica. L’Italia è un luogo caratterizzato da un impressionante numero di cittàmuseo o paesi-museo,
e ben trentaquattro sono anche centri di antica tradizione ceramica consociati fra di loro. Ognuna di queste città possiede un “genius loci”
distintivo ed è espressione di un territorio e dei suoi usi e costumi. Come cambiano i dialetti e le tradizioni culinarie così cambia la ceramica. È
un vero e proprio viaggio attraverso lo stivale: Albisola Superiore, Albissola Marina, Ariano Irpino, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa,
Burgio, Caltagirone, Castellamonte, Cava de’ Tirreni, Castelli, Cerreto Sannita, Civita Castellana, Deruta, Este, Faenza, Grottaglie, Gualdo Tadino,
Gubbio, Impruneta, Laterza, Lodi, Mondovì, Montelupo Fiorentino, Nove, Oristano, Orvieto, San Lorenzello, Santo Stefano di Camastra, Sciacca, Sesto
Fiorentino, Squillace, Urbania, Vietri sul Mare.
Grand Tour offre al pubblico una raccolta di ceramiche scelte dalla collezione di
rappresentanza dell’Associazione italiana città della ceramica (AiCC): manufatti unici realizzati secondo i principi stilistici e formali
dell’artigianato artistico di antica memoria. La mostra è composta principalmente da vere e proprie riedizioni di pezzi storici o produzioni
ispirate al gusto tradizionale, da oggetti di uso comune ad altri puramente decorativi. Dall’arcaico al tardo Medioevo, dal Rinascimento al
Settecento, dal Neoclassico al Liberty e al Déco, fino al recente infusso del design, l’Italia è raccontata da ceramiche dalle forme e dai segni più
diversi: a volte è il decoro a prevalere, altre volte è la fgura, graffta o dipinta, e altre ancora la plastica, a mano libera o stampata. E come
nomade è l’itinerario del “gran viaggiatore”, così è l’allestimento espositivo di Grand Tour, adattabile come un bagaglio. Le stesse casse
da trasporto, svuotate, diventano le basi espositive sulle quali si collocano il vasellame in bucchero di gusto etrusco, i grandi vasi e piatti da
portata cinquecenteschi per le tavole delle signorie italiane, le crespine faentine, i versatori tardorinascimentali e poi liberty, le ciotole
popolari, le brocche altomedievali di gusto orvietano, le zuppiere lodigiane dai decori ottocenteschi, i servizi da tavola bassanesi in stile
rococò, le alzate, i centritavola neoclassici, le coppe antropomorfe di gusto barocco di Caltagirone, i boccali a lustro umbri, i piatti da “pompa”
derutesi e ancora, contenitori specifci per sale, olio, vino.
La prima tappa di questo Grand Tour è stata a Bruxelles, nel dicembre
2014, al palazzo Jacques Delors, sede del Comitato delle regioni, al Parlamento europeo. La mostra ha rappresentato l’Italia alla fine del semestre
di presidenza del Consiglio d’Europa. In quest’occasione, il senatore Stefano Collina, da oltre dieci anni Presidente di AiCC, ha dichiarato:
«Ancora una volta la passione collettiva ha prodotto un risultato importante, artistico, sociale ed economico, per la ceramica italiana».
