Di che segno sei?
di Haydée Rodinis


AMEDEO MODIGLIANI

TENACE E PERSUASIVO

MModì - artista “maledetto”, bello e malinconico, icona della bohème parigina - nasce sotto il segno del Cancro, il 12 luglio 1884. Lo stesso giorno, vent’anni dopo, vedrà la luce in Cile il poeta Pablo Neruda. Anche Modì amava la poesia. Recitava Verlaine e Dante alle sue donne. Anzi, due di queste furono poetesse: Anna Achmatova, nata il 23 giugno 1889 (Cancro), e Beatrice Hastings, nata il 26 gennaio 1879 (Acquario). Modì fu il pittore poetico delle donne-dal-collolungo. La sua ultima compagna, Jeanne Hébuterne, nata il 6 aprile 1898 (Ariete), fu come lui artista eccellente, anche se non poté dimostrarlo a lungo, come si vedrà. Molte sono le corrispondenze astrologiche fra Modì e le sue donne. Ma partiamo dall’inizio. Amedeo vede la luce sotto pessimi auspici. Quel 12 luglio, mentre sta per nascere nella casa livornese, entra l’uffciale giudiziario per pignorare i beni sopravvissuti alla bancarotta del padre. Così gli oggetti preziosi vengono posati in fretta sul letto della puerpera: unico escamotage previsto dalla legge per evitarne il sequestro. Amedeo cresce a Livorno bello e delicato, «joli comme un coeur». Ha il volto di una scultura greca. Però è di salute cagionevole. A dieci anni s’ammala gravemente. Da allora il suo carattere oscillerà fra esaltazione e timidezza, scatti d’ira e riserbo. La madre annotò la prima malattia del fglio: «Dedo ha avuto una pleurite e non mi sono ancora rimessa dalla paura. I suoi modi sono quelli di un bambino viziato che non manca d’intelligenza. Vedremo cosa c’è in questa crisalide. Forse un artista?». A sedici anni Amedeo manifesta i segni della tubercolosi.

Fragile e coccolato, compie con la madre un viaggio nel Sud Italia, fno a Capri. E viene assecondato nel desiderio di dedicarsi alla pratica artistica. Già da piccolo si era mostrato tenace, e persuasivo, proprio come indicano gli astrologi per i nati il 12 luglio: intraprendenti, capaci di realizzare progetti inimmaginabili. Amedeo si applica nel disegno, nella pittura, nella scultura (e respira la polvere del marmo, deleteria per i suoi polmoni).

Studia a Firenze, Roma, Venezia, e nel 1906 si trasferisce a Parigi, dove morirà a trentacinque anni. Tormentato dalla tisi, con un sistema nervoso compromesso da alcol e hashish, fu amico di pittori come Picasso e intellettuali come Max Jacob, che ne avevano compreso le doti. E fu molto amato dalle donne. I suoi dati astrologici ben collimano con quelli della Achmatova (magnetica, incantevole, romantica), perfetta per un giovane passionale, mentre la relazione tumultuosa con la Hastings conferma che l’unione Cancro-Acquario è tipico esempio di attrazione fra opposti. E che dire della bellissima, dolce, sottomessa Jeanne Hébuterne, che incinta del loro secondo fglio si ucciderà il giorno dopo la morte di Amedeo? Aveva perduto non solo l’amore, ma quel senso di protezione che nonostante tutto un Cancro come Modì le aveva dato. Di lui conosciamo decine di quadri, di lei poche opere, che denunciano una salda padronanza del pennello e un’eccellente inventiva. Comunque, di Jeanne dal collo lungo, gli occhi verdi e la folta chioma restano gli splendidi ritratti che le ha fatto Amedeo. Sfortunata ma immortale. Come Modì.