È il 16 aprile 1957. Picasso pranza con la moglie e il fotografo americano David Douglas Duncan alla Californie, la grande villa di Cannes poi ereditata dalla nipote Marina. Vicino al tavolo gli sta alle costole il bassotto Lump, che arrivato tempo addietro con Duncan ha subito scelto quella casa come sua dimora (morirà nel 1973, tre giorni dopo il grande artista). Quel giorno Picasso sfiletta con precisione chirurgica una sogliola alla mugnaia. Poi passa la lisca fra le labbra, tenendola delicatamente con le mani, e la ripulisce. «Pareva che suonasse l’armonica e fu così che feci lo scatto» ricorda Duncan. «Lì per lì non avevo notato, però, quel suo sguardo assorto che si vede nella fotografia. E infatti, all’improvviso Picasso lasciò cadere la lisca e scomparve nel corridoio. Quando tornò aveva in mano un pezzo fresco di argilla. Aveva mangiato il pesce e ora stava per immortalarne i resti». Fu così che nacque la straordinaria serie di piatti spagnoli in ceramica rossa, dipinti con scene di corrida e teste di tori, sul fondo dei quali poggiano una o più forme di sogliola, bizzarre nature morte ricreate dall’impronta di quella lisca come “glassata” nell’argilla bianca (uno dei piatti fu donato nel 1982 dalla moglie Jacqueline al Museu Picasso di Barcellona).
Grandi mostre. 2
Picasso.mania a Parigi
la mania di
picasso
Picasso aveva una mania: dipingere, e non smise mai di farlo. La grande mostra Picasso.mania è centrata però non tanto sulle sue opere bensì sul lavoro degli artisti che dagli anni Sessanta si sono ispirati nei modi più diversi alla sua arte.
Gloria Fossi