Il Museo immaginario


il grande
gerald

di Il Museo Immaginario
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«The true dandy was not the most foppishly dressed, the most stylish, the most flash-mannered; he was primarily an artist of talent» Gerald Murphy

Clery Gerald Murphy nato a Boston nel 1888 da una famiglia di ricchi industriali, è ricordato come uno dei dandy più famosi dei propri tempi, per gli eccessi e le stravaganze realizzate con la moglie Sara, fonte di ispirazione per i personaggi di Nicole e Dick Diver di Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald e dei Giardini dell’Eden di Ernest Hemingway.

Peccato che ci si sia dimenticati del fatto di essere stato, nella sua brevissima carriera di pittore, durata otto anni, il precursore della Pop Art. Segno di un talento naturale e delle imperscrutabili vie dell’arte. Le stesse che condussero Andy Warhol (quello che Gore Vidal definiva «l’unico genio con un quoziente di intelligenza di 60»), quarant’anni dopo, a dare organicità e importanza internazionale al movimento.

Gerald era un esteta (oggi si direbbe anche fancazzista refrattario alle regole, alla frequentazione di accademie e CdA). Evita così di seguire il padre negli affari e manca per tre volte l’ammissione alla Yale University, legandosi però alla matricola Cole Porter, con il quale resterà in contatto tutta la vita.

Amico sin dall’infanzia della ricca ereditiera Sara Sherman Wiborg, di cinque anni più grande, avvia con lei una relazione intima che durerà per anni, con frequenti triangoli e divagazioni bisessuali. Nonostante l’opposizione dei genitori, i due riescono a sposarsi e vanno a vivere a New York City, dove avranno tre figli.

Nel 1921 per sfuggire ai rimbrotti delle famiglie di origine, si trasferiscono a Parigi, dove in anni esaltanti di avanguardie artistiche Gerald scopre la pittura. Studia con Natal’ja Gončarova e suo marito Michail Larionov che lo introducono nel circolo di Sergei Djagilev. Da qui, il passo è breve: diventa intimo di Jean Cocteau, Picasso, André Derain e Léger, che diventa il suo mentore. Nasce così una pittura lineare, di grandi dimensioni, pensata per le nuove e grandi case americane. Una pittura “moderna”. Gerald dipingerà solamente dal 1921 fino al 1929, elaborando uno stile assolutamente originale che, di fatto, supera cubismo e precisionismo. Esalta oggetti di uso comune, rasoi, insegne, orologi presi di peso dalla pubblicità o dagli scaffali dei negozi, che lui trasforma in icone. Un’intuizione che anticipa di fatto Pop Art e la rilettura artistica del consumismo.