Ottima l’idea di Venezia di celebrare la famiglia Pisani con una mostra (I Pisani Moretta. Storia e collezionismo, a Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento veneziano, fino al 19 ottobre, a cura di Alberto Craievich, catalogo Antiga). Un’importante famiglia, che a Venezia ha dato ammiragli (Vettor nel 1300), dogi (Alvise nel Settecento) e prelati (nel Cinquecento, Francesco e Luigi, il primo anche cardinale); due palazzi sul Canal grande (uno si chiama ancora Pisani Moretta, dimora di famiglia dal 1629, e precedentemente dei Bembo, dal XV secolo; l’altro è l’hotel Gritti), altri che sono importanti pagine dell’urbanistica cittadina, come quello che appartenne alla famiglia vicino a campo Santo Stefano, ora sede del conservatorio; oltre a una villa a Mira, vollero a Stra la “regina” delle ville venete, affrescata da Gianbattista Tiepolo nel 1671, oggi museo nazionale. I Pisani si sono divisi in alcuni rami, possedendo, o commissionando, autentici capolavori d’arte; è una vicenda, dice Craievich, «degna di un romanzo storico». Sono stati anche importanti donatori dei musei veneziani: tra l’altro, hanno regalato il Dedalo e Icaro e un Amorino in gesso di Antonio Canova, La morte di Dario di Giambattista Piazzetta, il servizio da viaggio in noce e argento creato dagli argentieri di Augsburg per le nozze tra Vettor Pisani e Caterina Grimani, e una parte dell’archivio di famiglia, dono dell’erede Leonardo de Lazara Pisani Zusto nel 1975. Tra gli arredi, vi sono anche oggetti d’uso quotidiano, che testimoniano la vita di una “casa bene”, con infinite curiosità: una carrozzina, bandiere da gondola, una farmacia da viaggio, le chiavi stesse del palazzo.
Però, il capolavoro per il quale i Pisani Moretta andavano famosi non c’è più. Craievich ne accenna in tre righe nell’introduzione del catalogo, che
alla storica cessione non dedica poi troppo spazio. Eppure La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro di Paolo Caliari “il Veronese” (1528-1588), larga
4,75 e alta 2,36 metri, fa esclamare a Johann Wolfgang Goethe nel Viaggio in Italia: «Ho ammirato il migliore e più fresco quadro veneziano».