Studi e riscoperte. 3
La geometria sacra nelle chiese medievali

simboli tracciati
su tappeti di pietra

I pavimenti delle chiese medievali custodiscono un articolato linguaggio figurativo, di origine greca, che rimanda a significati iniziatici.

Mauro Zanchi

Ametà strada tra immagini con funzioni decorative e figure atte a evocare significati iniziatici, il quinconce, la “guilloche”(1) e il cerchio labirintico(2) presenti nei pavimenti delle chiese medievali derivano da un’antica tradizione iconografica, che attinge alla geometria sacra di origine greca(3).

Nelle psichedeliche pavimentazioni musive o a intarsio, le figure geometriche contengono a loro volta rimandi a numeri, pensati come entità mistiche di ascendenza pitagorica e neoplatonica, segni di una scienza ultraterrena, da intendere come chiavi che permettono di comprendere i misteriosi significati del mondo, tutto ciò che vibra in modo permanente e profondo oltre la realtà sensibile e le mutazioni della materia. Nei tappeti di pietra, luminosi come simboli traccianti il cammino iniziatico dei fedeli che procedono nell’oscurità delle chiese romaniche, una semplice figura geometrica rappresenta un valore numerico ed esprime allo stesso tempo un significato religioso, o evoca i sottili collegamenti tra le sfere del cosmo(4). Il quinconce, con le celate implicazioni simboliche e per accostamenti analogici, attiva nelle menti degli iniziati connessioni speculative tra il mondo terreno e la sfera intellegibile di Dio. Rimanda contemporaneamente alla quintessenza spirituale (ovvero alla sostanza più segreta e occulta della creazione) posta al centro dei quattro elementi terreni, e alla figura di Cristo tra i quattro evangelisti. Il prezioso pavimento a motivi simbolici della basilica di Pomposa (Codigoro, Ferrara), nel settore vicino alla parete della controfacciata, è costituito da una composizione geometrico-simbolica del XII secolo: un complesso e raffinato quinconce, con il cerchio centrale di grande dimensione, con otto raggi (che formano due croci greche e rimandano alla ruota del tempo cosmico).