il nome Taito e iniziò una nuova fase della sua carriera: scelse lo pseudonimo Iitsu, “nuovamente uno”, con il quale esprimeva chiaramente la sua volontà di cercare e perseguire una nuova svolta artistica.
La prima fase di questo periodo - a ridosso degli anni Venti del XIX secolo - fu in verità poco prolifica, caratterizzata soprattutto per una ripresa delle collaborazioni con i circoli letterari privati. Nel 1821 realizzò la splendida serie di “surimono” in formato quadrato dal titolo Conchiglie al paragone [dell’era] Genroku (Genroku kasen kai awase) per gli affiliati al club Yomo di poesie “kyoka”, che vollero illustrare alcuni componimenti di carattere comico ideati per il capodanno. Un anno dopo Hokusai mise a punto un’altra serie simile, ancora una volta per il circolo Yomo: in questa occasione il tema prescelto fu quello del cavallo, segno zodiacale dell’anno che stava per iniziare. La serie dei cavalli (Umazukushi), composta di ben trenta “surimono”, è ancora più intrigante rispetto a quella “delle conchiglie”: i rimandi culturali ideati da Hokusai attraverso l’accostamento di oggetti, quasi a formare delle “nature morte”, testimoniano dell’ingegno creativo del maestro e della ricchezza del suo repertorio artistico.
Tra il 1822 e il 1824 compilò due opere destinate a essere utilizzate da artigiani quali fonte di ispirazione per le loro creazioni: Modelli per pipe e pettini alla moda (Imayo-kushi kiseru hinagata, in tre volumi) e Nuovi modelli per la stampa su tessuto (Shingata komoncho). Del 1823 è l’uscita dell’Album di disegni con un sol colpo di pennello (Ippitsu gafu): l’album presenta una moltitudine di piccole immagini create, piuttosto che con un solo colpo di pennello, intingendolo un’unica volta nell’inchiostro. Nonostante il dichiarato intento manualistico, si tratta in realtà di esercizi di grande abilità tecnica e creativa per nulla facili da copiare.
