L’ARTE CONTEMPORANEA
DIVENTA GLOBALE

Il battesimo del globalismo nell’arte contemporanea avviene nel 1989, grazie alla mostra Magiciens de la terre, curata da Jean-Hubert Martin in due prestigiose sedi parigine, il Centre Pompidou e il Parc de la Villette. Organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il bicentenario della Rivoluzione francese, la rassegna riuniva le opere di centouno artisti, cinquanta appartenenti al mondo occidentale e altrettanti alle sue “periferie”, e l’intento era quello di costruire una mappatura planetaria di quello che i diversi paesi del mondo consideravano “arte”.