Non è semplice inquadrare l’opera di un artista così noto e al contempo così tipico come Ai Weiwei, ma di fronte
alla consacrazione di una personale alla Royal Academy of Arts di Londra (in corso fino al 13 dicembre) pare doveroso tentare qualche accenno in
merito. La difficoltà, a nostro parere, consiste nel capire come interpretare le opere del più noto artista cinese che è, allo stesso tempo, un
artista completamente integrato nel sistema dell’arte contemporanea occidentale, pur essendo al contempo un simbolo della “contestazione al
sistema”. La complessa quel’ambaon è semplice inquadrare l’opera di un artista così noto e al contempo così tipico come Ai Weiwei, ma di fronte alla
consacrazione di una personale alla Royal Academy of Arts di Londra (in corso fino al 13 dicembre) pare doveroso tentare qualche accenno in merito.
La difficoltà, a nostro parere, consiste nel capire come interpretare le opere del più noto artista cinese che è, allo stesso tempo, un artista
completamente integrato nel sistema dell’arte contemporanea occidentale, pur essendo al contempo un simbolo della “contestazione al sistema”. La
complessa questione teorica della possibilità di contaminazione tra estetica occidentale e orientale pare superata dall’opera stessa di un autore
che, nato a Pechino nel 1957, utilizza forme orientali all’interno di un linguaggio artistico totalmente occidentale, in alcuni casi ancor “più
occidentale” di altri artisti occidentali di nascita e formazione.
