Grandi mostre. 3
Correggio e Parmigianino a Roma

grazia e malizia

Diversi, anzi antitetici ma entrambi fondamentali per l’affermazione dell’arte del Cinquecento in terra emiliana.
Correggio e Parmigianino, insieme a un ristretto nucleo di pittori dell’epoca, sono gli ospiti illustri dell’esposizione allestita nelle sale delle Scuderie del Quirinale.

Melisa Garzonio

Correggio o Parmigianino? La domanda non è retorica, se piace il primo, di solito difficilmente si apprezza fino in fondo il secondo. Sono così diversi i due prodigiosi artisti che brillarono nella Parma del Rinascimento, così radicalmente opposti nella maniera (in entrambi bellissima), nello stile, nella poetica, che sembrerebbe giusto parlare di ciascuno separatamente, senza impegnarsi in confronti o imbarazzanti vis-à-vis tra le loro opere. Cosa che non fa, invece (e le siamo grati), la mostra allestita a Roma, alle Scuderie del Quirinale (Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento, fino al 26 giugno), a cura dello storico dell’arte David Ekserdjian, che ha dedicato gli ultimi trentacinque anni della sua vita allo studio dei prediletti artisti, omaggiando entrambi con una biografia: Correggio (1997) e Parmigianino (2006).


Correggio, Santa Caterina che legge (1530-1532), Londra, Royal Collection Trust.


Parmigianino, Ritratto d’uomo con libro (1526), York, York Museums Trust.