Già all’inizio degli anni Settanta, l’artista Braco Dimitrijevič - nato a Sarajevo, vive e lavora a Parigi - si confrontava in modo analitico con il tema della storiografia, della sua parzialità e aleatorietà, coniando il suo concetto artistico di “Post-storia” e stilando un vero e proprio trattato sull’argomento: il Tractatus Post-Historicus (Tubinga 1976). Dichiarava: «Non ci sono stati errori nella storia. È la storia intera stessa a essere un errore». O ancora: «La Post-storia è il tempo della coesistenza di differenti sistemi di valori, il tempo delle prospettive multiangolari, lo spazio senza verità ultima». Mentre formulava questi suoi enunciati, secchi e brucianti, Dimitrijevič produceva una serie di opere originalissime - ancora oggi cruciali nel percorso della sua carriera -, immortalando semplici passanti in grandiosi ritratti celebrativi e in veri e propri monumenti, e regalando a donne e uomini “qualsiasi” un momento di gloria, una pagina di storia.
