autoritratti
di gruppo

tra le illustrazioni poste a corredo del primo numero della “Révolution surrealiste”, rivista fondata nel 1924 da Breton, Aragon, Naville e Benjamin Péret, spicca un collage fotografico caratterizzato da umorismo nero e insolenza: i volti di tutti i componenti del gruppo surrealista circondano la fotografia di Germaine Breton, operaia, attivista di orientamento comunista prima, anarco-insurrezionalista poi, che il 22 gennaio 1923 ha ucciso Marius Plateau, uomo politico di destra ed esponente di primo piano dell’Action française.

Il collage in questione è tra i primi autoritratti di gruppo surrealisti.

Au rendez-vous des amis di Max Ernst (1922) costituisce un’ulteriore esemplificazione del sottogenere dell’autoritratto di gruppo, assai meno politica e sanguinaria del collage con la Breton. Sono autoritratti di gruppo anche il dipinto Musica - la Senna, Michel, Bataille e io di Miró, datato 1927, e il fotomontaggio Non vedo la (donna) nascosta nella foresta di Henri Magritte, apparso anch’esso sulla “Révolution surrealiste” nel 1929. Qui l’artista propone un gioco tra parola e immagine mentre sedici surrealisti posano per un ritratto fotografico a occhi chiusi, come in stato di sonno.