Artisti di ogni tempo e diverse latitudini hanno affidato al sogno l’incarico di spiegare l’inesplicabile, di rivelare ciò che nella realtà è invisibile, di risolvere misteri, di aprire le porte dell’anima (o dell’inconscio) a un accesso altrimenti negato. Nelle Scritture e nella letteratura tra Medioevo e Rinascimento il sogno è profetico, mette in guardia, rivela altri mondi; spesso onirico e visionario confondono i reciproci confini. Ma molto presto è al sogno che si affida ciò che è oggetto di turbamento: l’eros, in primo luogo, ma anche tutto ciò che terrorizza. E l’incubo popola pagine di narrativa romantica, invade le arti visive e arriva fino alla contemporaneità mantenendo praticamente intatte tutte le valenze che abbiamo appena elencato(*).
La mostra organizzata adesso a Marsiglia - Le Rêve (Il sogno) - mette a fuoco il rapporto tra arte e sogno nel corso del Novecento e nell’arte
contemporanea. Più di cento opere tra dipinti, sculture e opere grafiche, distribuite in otto sezioni tematiche: Sonno, Notturni, Sogno, Fantasmi,
Incubo, Allucinazione, Jeu de Marseille, Risveglio.