«In casa dipingiamo tutti; eccetto forse il cane», raccontò un giorno James Browning Wyeth, detto Jamie, settant’anni, celebre pittore realista americano, ritrattista e amico di Andy Warhol e di Rudolf Nureyev; suo anche, per esempio, un famoso e intenso John Kennedy del 1967, quattro anni dopo la morte. Jamie è il figlio più giovane di Andrew (1917- 2009), uno dei più famosi artisti americani del XX secolo, chiamato «il pittore delle genti» per la popolarità, primo vivente onorato con una retrospettiva al Metropolitan di New York, e, a sua volta, figlio di Newell Convers Wyeth, (abbreviato in N. C., 1882-1945), tra i più noti illustratori dell’Età dell’oro americana, anche di tanti libri della nostra infanzia: Robin Hood, L’isola del tesoro, L’ultimo dei mohicani, Robinson Crusoe, La freccia nera, L’isola misteriosa, Lo straniero misterioso, che è un Mark Twain rimasto inedito. Ne ha all’attivo centododici, con tante copertine per il “Saturday Evening Post”, “Ladies’ Home Journal”, “New Story Magazine”, “Harpers”, “Century” e altri periodici. Li corredava di immagini tra un quadro e l’altro: infiniti paesaggi; ma anche tanti George Washington, e perfino le pubblicità per prodotti famosi: la Coca-Cola, le sigarette Lucky Strike, i pianoforti Steinway.
Già a dodici anni gli piacevano gli acquerelli; era bravo. A venti, va a scuola da Howard Pyle, padre dell’illustrazione made in Usa: accoglieva dodici
alunni; anni di “full immersion” finché non li riteneva maturi; e Wyeth ne diviene il favorito. A ventuno, la prima commissione, dal “Saturday Evening
Post”; e subito la richiesta di raccontare il mitico West americano: quello delle grandi battaglie e dei pionieri, dei cowboys e indiani, la corsa
all’oro; ci viaggia due volte a lungo, per documentarsi meglio: tra i navajo e in Colorado, dove fa anche il mandriano. A ventidue, s’innamora di
Carolyn Bockius, meglio soltanto Carol; Pyle gli spiega che «arte e matrimonio non si devono mescolare»; N. C. lo rispetta, però continua a farle la
corte. Vivranno vicino: in una valle chiamata Brandywine, dal gustoso nome di un fiume nel quale venivano fatte rotolare le botti perché fossero
trasportate a valle. Al museo locale, come al Farnsworth di Rockland nel Maine, luogo prediletto per le estati di tutti i Wyeth, si possono ammirare le
opere di tre generazioni.