Artista dissidente e icona della lotta per la libertà di espressione, l’artista cinese Ai Weiwei (Pechino 1957) è noto a livello globale per l’unione di attivismo politico e ricerca artistica attraverso opere spettacolari e provocatorie. Protagonista di mostre nei maggiori musei del mondo, Ai Weiwei invade oggi Palazzo Strozzi con lavori storici e nuove produzioni che coinvolgono tutti gli spazi: facciata, cortile, piano nobile e Strozzina. Si tratta della prima personale in Italia di Ai Weiwei, che per ampiezza ed eterogeneità di interessi è paragonabile a un artista rinascimentale: anche da questo è nato l’invito a intervenire in un palazzo quattrocentesco per portare a Firenze la grande arte contemporanea e contribuire a fare della culla del Rinascimento una moderna capitale culturale.
La mostra riunisce circa trent’anni del lavoro di Ai Weiwei, un’immersione nel suo mondo artistico e nella sua biografia a partire dagli esordi negli
anni Ottanta. Negli spazi sotterranei della Strozzina sono presentati fotografie, video e oggetti che rimandano al periodo newyorchese (1981- 1993),
quando l’artista cinese scoprì l’arte dei “maestri” Andy Warhol, Marcel Duchamp e Jasper Johns. Il piano nobile ospita grandi installazioni di momenti
fondamentali nella sua carriera, a cominciare da Stacked (Impilate, 2012), un monumentale portale d’ingresso alla mostra formato da biciclette.
Una sala è dedicata al tragico sisma del Sichuan, di magnitudo 8.0 della scala Richter, che il 12 maggio 2008 provocò circa settantamila vittime.
Migliaia di studenti morirono nel crollo delle scuole, ponendo il problema dei materiali scadenti utilizzati e della scarsa sicurezza degli edifici.
All’indomani del terremoto Ai Weiwei e altri attivisti lanciarono un’indagine volta a scoprire le cause del massacro, rivelando casi di corruzione e
anomalie costruttive, un evento che ha fatto dell’artista una figura di rilievo planetario per la difesa dei diritti umani. Nel 2011, in seguito alle
sue prese di posizione, Ai Weiwei è stato incarcerato per ottantuno giorni in un luogo segreto. Liberato, gli è stato ritirato il passaporto fino al
2015, quando ha potuto lasciare la Cina.