A PARIGI
Ammaliato dalla vitalità di Parigi, stupito dalla grandezza della città e dall’effervescenza del «movimento artistico che vi si svolge», Zandomeneghi, nei mesi seguiti all’arrivo, non s’occupò d’altro che di «guardare, guardare, guardare».
Ammaliato dalla vitalità di Parigi, stupito dalla grandezza della città e dall’effervescenza del «movimento artistico che vi si svolge», Zandomeneghi, nei mesi seguiti all’arrivo, non s’occupò d’altro che di «guardare, guardare, guardare».