C'è un raggio di sole che entra ogni sera da un’alta finestra nello spazio geometrico, essenziale e ieratico del sacrario di El Alamein, in Egitto, dove riposano cinquemiladuecento caduti italiani delle due aspre battaglie nel deserto, che videro contrapposti nel 1942 i nostri soldati male equipaggiati a britannici e truppe del Commonwealth, francesi e americani, in maggior numero e meglio attrezzati.
Il tempio della morte e della pace, che svetta sul Mediterraneo egiziano, visibile dal mare a miglia di distanza, è opera di un architetto-ingegnere
speciale, Paolo Caccia Dominioni, che fu anche artista, illustratore, scrittore, soldato.