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un TalenTo a lungo
dimenTicaTo

di Daniele Liberanome

Desta interesse il trend di mercato di Gustave Caillebotte: ottimi i risultati nel terzo millennio soprattutto per le opere tipicamente impressioniste

troppo ricco, troppo generoso, troppo sentimentale. Al funerale di Gustave Caillebotte (1848- 1894) i suoi amici impressionisti con in testa Pissarro ne cantarono le lodi, ma per lunghi decenni il suo indubbio talento rimase totalmente dimenticato, mentre Degas e gli altri diventavano famosi. Certo, discendeva da una famiglia di imprenditori e presto ereditò una fortuna che gli permise di dedicarsi alla pittura in santa pace - non come il giovane Monet povero in canna. Anzi, usò persino i suoi averi per aiutare gli altri del gruppo, creando un’importante collezione che a tutt’oggi è una delle spine dorsali del parigino Musée d’Orsay. Forse per questo rimase un po’ all’esterno del gruppo, non certo per volontà: quando la cerchia degli impressionisti iniziò a dividersi, cercò in ogni modo di fare da paciere; e quando la spaccatura diventò definitiva, ne rimase talmente toccato, da ridurre drasticamente la sua produzione fino alla morte prematura.

Eppure il suo percorso artistico era originale e innovativo, a partire dal suo capolavoro più noto, I piallatori di parquet, che oggi contende l’attenzione dei visitatori del Musée d’Orsay. Pochissimi prima di lui avevano scelto per soggetto un gruppo di semplici lavoratori di città, e Caillebotte lo volle ritrarre con forte realismo, senza esaltarlo, ma con toni opachi che sottolineano la meticolosità e la durezza dell’attività svolta.

Erano trascorsi meno di vent’anni dalle celebri Spigolatrici (1857) di Millet, ma non si potrebbe essere più lontani da quella visione romantica, religiosa del lavoro umile (quella volta in campagna). Caillebotte fu originale maestro anche nel ricreare le sensazioni della brillante Parigi dei suoi giorni, riprendendo non strade affollate, non viali alberati, non visioni d’insieme come altri impressionisti; scelse invece spesso gli scorci dalla terrazza del suo appartamento signorile di boulevard Haussmann, meglio se con qualche ospite illustre e ben vestito appoggiato alla balaustra.