Attento e originale rielaboratore di stimoli artistici provenienti da mezzo mondo, Tancredi Parmeggiani (1927-1964) può costituire oggi un investimento proficuo.
Le sue quotazioni sono rimaste ancorate a lungo ai fasti del 2007-2008, ma ora può convenire seguire le sue opere a maggior potenzialità di rivalutazione, ossia quelle del quinquennio 1954-1959. Allora, Tancredi che non era più un talento emergente, aveva già incontrato e affascinato Peggy Guggenheim e grazie a lei il suo Primavera era ormai appeso al MoMA di New York. Nelle tele di quegli anni si ritrovano richiami all’Action Painting americano, in particolare ai lavori di Jackson Pollock, ma senza copiare la tecnica del “dripping” o creare con altri metodi sovrapposizioni di colori e materia.
In Natura e contemplatività del 1957, tutte le aree della tela hanno pari importanza e ricevono la stessa attenzione, secondo una concezione
tipica degli americani, ma l’organizzazione spaziale è precisa, secondo la tradizione europea.