«Nel mondo mesopotamico si incontra il primo abbozzo serio di quello che, ripreso, amplificato, approfondito e organizzato più tardi dai pensatori greci, diventerà lo “spirito scientifico”; il primo abbozzo di quella scienza e di quella ragione cui ancora oggi teniamo molto».
È stato il grande storico francese Jean Bottéro nel suo saggio La nascita dell’Occidente a diffondere questo elemento culturale. Per superare una possibile diffidenza di fronte a tale affermazione basterà guardare un sigillo. Alto quattro centimetri, scolpito su una conchiglia nel periodo accadico, mostra il mito di Etana, tredicesimo mitico re della dinastia di Kish, eroe sumerico; secondo la leggenda uno dei primi a governare dopo il Diluvio e portato in cielo da un’aquila. Nella scena incisa sul sigillo, in basso, i suoi cani guardano a quell’uomo che assurge al cielo: la medesima composizione di trova in un disegno di Michelangelo, andato distrutto, ma imitato da tanti autori, da Correggio a Rubens, a Rembrandt. L’episodio era presente anche in molti bassorilievi romani: il ratto da parte di Zeus (in forma di aquila) di Ganimede. Tutto di fonte mesopotamica.
Basterebbe questo parallelo per spiegare senso e significato della mostra Prima dell’alfabeto, organizzata a Venezia dalla Fondazione Giancarlo Ligabue a palazzo Loredan, in campo Santo Stefano, una delle sedi dell’Istituto veneto di scienze lettere e arti. Dal 20 gennaio quei locali, definiti da Frederick Mario Fales - curatore della mostra con Roswitha Del Fabbro - «di coltissima e nobile sobrietà», ospiteranno circa duecento pezzi della collezione Ligabue, oggetti che attraversano tre millenni di storia. Tra mobilia ottocentesca e migliaia di preziosi libri che testimoniano l’antico impegno culturale dell’Istituto - fondato nella prima metà dell’Ottocento, contemporaneo, quindi, alle ricerche degli scienziati che per primi scoprirono e identificarono il cuneiforme - è organizzato un percorso espositivo che è un tuffo nel mondo mesopotamico; con le storie dei suoi miti, vita comune, eroi, re, battaglie e divinazioni. Come in poche occasioni è dato vedere nel nostro paese, riapparirà un mondo antico (e nuovissimo): dagli oggetti che ricordano il mito del Diluvio all’epopea di Gilgamesh, al regno di Hammurabi, passando per commerci, astronomia, religioni, agricoltura.