CARLO MATTIOLI
Felice coincidenza: mentre leggiamo la raffinata monografia su Carlo Mattioli, che vale anche, come recita il sottotitolo, da «catalogo generale dei dipinti» dell’artista emiliano, abbiamo sulla scrivania, quasi come una reliquia, la prima annata di “Paragone Arte”, anno 1950. L’inconfondibile copertina della rivista fondata da Roberto Longhi, arancione, con i caratteri della testatina risparmiati sul bianco, era stata disegnata proprio da Mattioli, che aveva impostato anche la grafica interna: sobria, leggibilissima e attuale a distanza di oltre sessant’anni. L’amichevole frequentazione di Mattioli con Longhi è testimoniata da diversi ritratti, come la tela della Fondazione Longhi, dove il volto del celebre critico, il cui corpo è appena accennato in poltrona, emerge, quasi caricaturale, da un fondo sui toni del giallo e del cromo. Amico di artisti e poeti (Guttuso, Carrà, Macrì, Bertolucci, Luzi e molti altri), Mattioli li ha spesso ritratti, ma - qui si domanda Vallora - «li faceva per sé, per il mondo, per una sorta di smania di guerreggiare con i colleghi rivali? C’è come una violenza ctonia, che non è caricaturale, satirica, nel volerli sgraffignare, ferire, insultare di materia e di fasto nero». Mattioli, nato a Modena nel 1911, è sempre vissuto a Parma, dov’è scomparso nel 1994.La sua intensa carriera di disegnatore e pittore di ritratti, di materici, corposi peasaggi, di lunari, elegiaci notturni, di nature morte e nudi in bilico fra astrazione e figurazione, è proceduta nel corso del Novecento come in sordina: silenziosa come lui, schiva, nonostante i riconoscimenti, nella dimora di Parma, ora studio-museo, che Garboli ricordava: «Mi sembra di camminare sotto lune bluastre o infuocate, verso una fine e un principio; verso la solitudine e il silenzio e di rifare la strada di tutto “il visibile” fino alle origini della pittura, dove l’intelligenza è messa a tacere e la penetrazione non è più necessaria». Impeccabile la grafica del libro, del bodoniano, oggi anche labirintico e sempre inconfondibile Franco Maria Ricci.