FIRENZE

Nel giugno 1974, a Colonia, Bill partecipa alla rassegna internazionale di videotape e videoinstallazioni Projekt ’74 lavorando per Nam June Paik, padre fondatore della videoarte sin dagli anni Sessanta, e Frank Gillette.

In quest’occasione incontra Maria Gloria Conti Bicocchi, gallerista e figlia del pittore Primo Conti, che l’anno prima aveva fondato a Firenze il centro di produzione di videoarte chiamato art/tapes/22 e che stava organizzando la mostra Americans in Florence: Europeans in Florence insieme a David Ross, curator presso il Long Beach Museum of Art. Fu proprio Ross, con il quale Bill collaborava, a consigliare a Maria Gloria di chiamare quel giovane a lavorare come primo assistente tecnico di produzione ad art/tapes/22.

Nel settembre 1974 Bill si trasferisce così a Firenze per lavorare nello studio situato in pieno centro, in via Ricasoli 22, dove artisti, provenienti da tutto il mondo, creavano usando il video. Un entusiasta ventitreenne newyorkese viene così catapultato in una realtà nuova che gli apre orizzonti impensati e che rappresenterà un’esperienza formativa fondamentale per la sua carriera. Bill, grazie alla sua curiosità e al suo bel carattere, si integra subito benissimo in quell’ambiente stimolante; tutti chiamano semplicemente “tecnico americano” quello che poi diventerà il più acclamato dei videoartisti.


Viola davanti al duomo fiorentino nel corso della performance Free Global Distribution, 1975.