NASCITA, MORTE,
IMMORTALITà

In Nantes Triptych (1992) le immagini su un trittico mostrano da un lato una nascita (di Blake, il figlio di Bill e Kira), dall’altra quella dell’agonia della madre dell’artista in ospedale.

Due drammatiche scene che affiancano lateralmente una figura che fluttua sott’acqua come se fosse nello spazio, in bilico tra i due poli opposti. La vita umana interpretata come momento di sospensione tra nascita e morte.

Anche Five Angels for the Millennium (2001) riflette e fa riflettere sui passaggi cruciali nella vita dell’uomo. Cinque grandissimi video proiettati su pareti nere sono ambientati in un mondo liquido: l’acqua che dà la vita, la rende possibile, ma può anche riprendersela. Le riprese originali dell’immagine iniziale del corpo umano, del tuffo e dell’immersione, variavano dai 35 ai 40 secondi, ma sono state rallentate e possono durare dai dieci ai quindici minuti. L’ingrandimento, il suono fatto di gorgoglii, lo spazio scuro, le scene al “ralenti” rendono l’insieme quasi astratto, potente ma non comprensibile, un vero e proprio avvincente enigma. Departing Angel, in particolare, descrive il passaggio più drammatico, quello tra vita e morte, ma, attraverso un processo di purificazione, anche di rinascita. Tuttavia l’umanità non accetta la morte.

Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity (2013) è composto dalle immagini di un uomo e una donna anziani, nudi, proiettate su grandi lastre di granito nero. I due personaggi camminano verso lo spettatore guardandolo a tratti negli occhi, accendono una torcia ed esaminano attentamente il proprio corpo per trovare tracce di malattia o corruzione e al termine spengono la torcia, grati di essere in vita. Vere e proprie immagini animate, si dissolvono nella pietra da cui sono emerse. I corpi nudi rimandano, in una sorta di contrappasso, a quelli di Adamo ed Eva di Dürer (1507, Madrid, Prado) o Cranach (1528, Firenze, Galleria degli Uffizi) i cui corpi chiari di folgorante bellezza giovanile emergono sul fondo nero.