Grandi mostre. 1
Bill Viola a Firenze

UMANITÀAL PLASMA

La condizione umana è tema di riflessione di Bill Viola che ha scelto la videoarte come mezzo per esprimere la sua poetica, attraversata da un efficace dialogo con l’antico.
L’imminente e più completa esposizione a lui mai dedicata a Palazzo Strozzi e in altre sedi museali del territorio toscano ripercorre la sua carriera iniziata proprio nella città simbolo del Rinascimento.

Ludovica Sebregondi

Bill Viola, artista visivo del nostro tempo segnato dall’unione tra ricerca tecnologica e riflessione estetica, a Firenze ha cambiato la propria percezione dell’arte, quando ci ha vissuto tra il settembre del 1974 e il febbraio del 1976. Nella città è tornato più volte, e nel 2013 ha donato il suo Self Portrait, Submerged agli Uffizi destinandolo alla più vasta e completa collezione di autoritratti al mondo: il primo in video. Ma è con la mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico, che l’artista per la prima volta presenta compiutamente la propria produzione nel luogo in cui ha cominciato a lavorare e che gli ha fatto conoscere l’arte antica. L’antologica è la più grande mostra mai allestita su di lui, con ventitre opere esposte a Firenze non solo a Palazzo Strozzi, ma anche nel Museo dell’Opera del Duomo, agli Uffizi, al Museo di Santa Maria Novella, oltre che nelle città di Empoli e Arezzo. Un’esposizione che ripercorre la sua carriera, sottolineando i rapporti con Firenze e la Toscana e comprendendo un arco cronologico di oltre quarant’anni che, dalle prime sperimentazioni del 1973, conduce alle grandi installazioni degli anni Duemila, che catturano l’attenzione con forti esperienze sensoriali.


The Greeting (Il saluto) (1995), installazione video-audio.