Il “Blitz”, come lo chiamano i londinesi, è quel maledetto periodo di otto mesi - dal 7 settembre del 1940 al 6 maggio del 1941 - nel quale la capitale inglese rimase sotto i bombardamenti nazisti per cinquantasette notti. Ci furono ventimila morti e 1,4 milioni di sfollati. I team di soccorso e di pronto intervento dell’antiaerea sono quindi, purtroppo, all’epoca, una visione tragicamente comune a Londra e nelle altre grandi città dell’Inghilterra del Sud. Le squadre di volontari e manovali civili indossano tute e portano caschi d’acciaio contrassegnati con una caratteristica “W” per “Warden” (guardiano) e “R” per “Rescue service” (salvataggio). Hanno lavorato notte e giorno, rendendo i siti sicuri prima di passare al setaccio le strutture alla ricerca dei resti e dei sopravvissuti. Questo è il tema di partenza di Casuality no. 1 uno straordinario e potente quadro di Louis Duffy. Il problema è che nessuno sa chi sia Louis Duffy.
Un’altra opera, presentata in asta da Sotheby’s, elencava Duffy semplicemente come pittore del XX secolo. La composizione di questo secondo dipinto, una
rivisitazione contemporanea di una narrazione del Nuovo Testamento, è davvero inquietante: Cristo scaccia i cambiavalute (1940 circa) ora alla National
Gallery of Victoria, Melbourne. Un’impressionante e grande tela, che misura più di un metro per un metro e mezzo. Mostra sedici uomini in giacca e
cravatta. Il tempio è stato tramutato in un cimitero, e i cambiavalute si sono incarnati in trafficanti di armi e merci a borsa nera, che lucrano sulle
tombe dei morti. La forza del quadro, reale, quanto allegorico, politico, etico, stupisce e lo pone come una delle più importanti opere della pittura
inglese del decennio.