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IL MATTA VINCENTE:
SPARGERE EMOZIONI

di Daniele Liberanome

Il periodo più apprezzato di Roberto Sebastián Matta è l’inizio degli anni Quaranta: quadri fatti di movimento e contraddizioni, linee curve e dritte

Prima osannato, poi allontanato dai surrealisti per aver causato il suicidio di Arshile Gorky; Roberto Sebastián Matta (1911- 2002) è uno dei più ricercati fra loro, noto per aver vissuto in continenti e paesi diversi, Italia inclusa.

Si continua a vendere per cifre milionarie, anche se i trend non sono in crescita come fino a qualche tempo fa. Il suo periodo più apprezzato è l’inizio degli anni Quaranta, quando la sua personalità magnetica e gli approcci innovativi ne fecero uno dei punti di riferimento per astri nascenti americani come Jackson Pollock. Era giunto a New York in fuga dalla guerra, giovane ma ricco delle esperienze sudamericane e dei rapporti con i surrealisti parigini, con l’obiettivo di dipingere le proprie pulsioni più irrazionali e profonde. I suoi quadri erano fatti di movimento e contraddizioni, grazie al rincorrerersi di linee curve e dritte, di aree purmente piatte e altre quasi tridimensionali, di zone monocrome disegnate con pochi colori intensi. Tipica opera del periodo è Nudo senza fine, in cui una polveriera astratta sparge emozioni senza fonderle in qualcosa di indistinto; venne presentata e venduta nella fondamentale mostra Artists in Exile (1942) dedicata a Matta e ad altri artisti giunti dall’Europa presso la Pierre Matisse Gallery di New York, fondata dal figlio del grande Henri riparato Oltreoceano. La mostra, a cui accorse il bel mondo di New York, lasciò una traccia indelebile sul panorama artistico locale; Nudo senza fine non poté poi che passare da una sceltissima collezione a un’altra: prima finì nella raccolta dell’architetto Philip Johnson, padre del costruttivismo, e poi in quella del canadese Seagram Museum, accanto ad altri pezzi da novanta. Liquidato il museo, Nudo senza fine, venne offerto il 28 maggio 2003 da Christie’s a New York e venduto per 1,3 milioni di euro, e poi riaggiudicato da Sotheby’s a New York il 19 novembre 2009 per 1,67 milioni (25% in più in 6 anni). Come a dire che le opere storiche di Matta, che si scambiano nelle grandi aste di arte latinoamericana di New York, quanto meno mantengono il loro valore.