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arco Rosci ha avanzato la condivisibile ipotesi che le opere più precoci debbano considerarsi quelle con punto di vista rialzato, inquadrature ravvicinate e composizioni più semplici (indizi di una cultura arcaizzante) assegnando alla fase matura e tarda quelle con allestimenti più monumentali e complessi, inquadrature ampie, ritmi solenni e punto di vista ribassato.In qualche caso un sicuro appiglio per la cronologia (oltre che una spia sul background culturale dell’artista e dei suoi committenti) è costituito dalla presenza in scena di edizioni coeve di romanzi, manuali, saggi, raccolte di poesie. Nella Natura morta musicale dell’Accademia Carrara di Bergamo, per esempio, è visibile in primissimo piano il Manuale de’ Giardinieri del padre francescano Agostino Mandirola stampato a Vicenza nel 1652, che costituisce un sicuro “terminus post quem” per la datazione dell’opera oltre che una conferma della passione dell’artista per il giardinaggio (nella sua dimora c’erano piante di aranci e gelsomino). Nella tela di collezione privata accanto ai volumi genericamente intitolati Platone e Plutarco ne figura uno con sul dorso la scritta «IL MERCURIO», identificabile con il saggio storico Il Mercurio overo Historia de’ correnti tempi di Vittorio Siri, edito a Casale nel 1644. Nella tela al Museo della Scala di Milano compare il romanzo avventuroso L’Isola overo successi favolosi del conte Maiolino Bisaccioni (Venezia 1648).
Nella Natura morta musicale del Barber Institute of Fine Art di Birmingham, sotto lo stipo fa capolino il romanzo La Rosalinda dello scrittore genovese Bernardo Morando, pubblicato a Piacenza nel 1650, che ai tempi conobbe una certa notorietà. La storia narra le peripezie di due giovani innamorati, Lealdo e Rosalinda (quest’ultima in possesso di eccezionali qualità di cantante e musicista) che dopo svariate disavventure decidono di voltare le spalle alla corrotta realtà mondana per ritirarsi nell’appartata quiete di un convento. Non è escluso che Baschenis (approdato anch’egli, come il Morando e i due protagonisti del romanzo, alla vita religiosa) abbia inteso tematizzare il contrasto tra la vita secolare e quella spirituale attribuendo agli strumenti in proscenio il compito di evocare la musica delle sfere, l’armonia eterna del mondo celeste.
