Non sempre. Ma, una volta su un milione, può capitare che uno studente, preparando le tavole per la mostra di fine anno della sua classe, dia l’ispirazione per la creazione di uno dei capolavori di tutti i tempi.
Ma andiamo per ordine. Nato nel 1896 da una famiglia olandese di origine ebrea emigrata in Germania che gestisce a Berlino un piccolo negozio con
annesso laboratorio di conciatura, a soli diciassette anni Paul Citroen capisce che non potrebbe mai fare né il commerciante né l’artigiano. Ci prova,
lo giuro, ma proprio non ci riesce. Sino a quando litiga a tavola, fa il classico fagotto e scappa di casa tra le urla dei genitori (il padre non
accetterà mai questa scelta), ben deciso a divenire un artista, e ad apprendere i segreti della pittura e della fotografia. Un po’ come Pinocchio che
sognava di «imparare a scriver e a far di conto».
Testardo lo è di sicuro. Ma ha anche la fortuna di abitare a Berlino, nel primo ventennio del Novecento. Come dire ad Atene nell’età di Pericle. O a
Porto Cervo ai tempi di Briatore. Dopo i primi fiaschi, trascinato dalla corrente, finisce quindi per imbattersi nel 1918 nella celebre Galleria Der
Sturm, dove conosce George Grosz, e ad aderire al movimento Dada. Si fa subito notare per la sua intelligenza e per il suo carattere da leader, tanto da
essere nominato direttore della centrale Dada di Amsterdam.
Lavora quindi al fianco di Erwin Blumenfeld che gli insegna i trucchi del fotomontaggio e, una volta superato l’esame di ammissione al Bauhaus, diventa
allievo di Paul Klee, Vasilij Kandinskij, Johannes Itten e Hannah Höch. Una formula chimica che non si sarebbe mai più ripetuta nel tempo.
È proprio qui, nella sede dello Staatliche Bauhaus di Weimar, tra il luglio e il settembre del 1923, in occasione della esposizione degli allievi, che
Paul presenta le sue tavole di fotomontaggi. Ognuna è composta da circa duecento palazzi, ritagliati da cartoline e riviste, agglomerati per esplorare
il tema della città “Die Stadt”, da lui chiamata appunto Metropolis (da “mater” e “polis”, città madre, città della nascita).