Nel quarto centenario della nascita, Bergamo e l’Accademia Carrara festeggiano Evaristo Baschenis (Bergamo 1617-1677), il grande pittore considerato l’“inventore” nonché il massimo interprete a livello europeo della natura morta di soggetto musicale. Musicista egli stesso, oltre che sacerdote, collezionista e mercante di quadri, Baschenis è stato tra i più influenti artisti del proprio tempo, come testimonia la presenza di molte sue opere nelle raccolte pubbliche e private di Milano, Venezia, Torino, Firenze e Roma. La fortuna critica e commerciale dei suoi dipinti è attestata altresì dalle numerose copie e imitazioni (spesso anche firmate!) circolanti in Italia e in Europa addirittura fino al tardo Settecento ed etichettate dal mercato con la denominazione di “maniera bergamasca”.
La formula messa a punto dall’artista consiste nell’allestimento di insiemi di strumenti musicali (violini, liuti, spinette, chitarre, arpe, flauti...)
ritratti in modo filologicamente ineccepibile, con scorci prospettici acrobatici e di stupefacente esattezza, adagiati su raffinatissimi tappeti
orientali entro composizioni di studiata eleganza.