Immaginando una nuova «filosofia della relazione» (2009) per un mondo sempre più frammentato, composito e rizomatico, Edouard Glissant ha introdotto l’idea di arcipelago come possibile e auspicabile modello di sovranità contemporanea. Non più dunque i paesi come singole entità, ma una costellazione unica, con una storia comune, fatta però di identità multiple e variabili; dove la vera forza sta nella differenza, nel trovare un accordo tra ciò che per natura non può essere somigliante, piuttosto di cercare a tutti i costi affinità impossibili, che, invece di avvicinare, allontanano.
Alla frammentazione del mondo la sesta Triennale di Yokohama risponde con l’idea di arcipelago: una costellazione unica di paesi dalle identità
multiple
Se è vero che una prima analisi di questo paradigma è stata fatta da Massimo Cacciari in L’arcipelago (1997), soltanto con i concetti chiave di
antillanità e creolizzazione di Glissant - che, lo ricordiamo, era francese ma nato in Martinica - esso si è allargato dal contesto socio-politico
europeo a quello globale.