Negli ultimi due decenni Venezia ha consolidato la sua leadership nell’ambito dell’offerta culturale contemporanea e oggi la città sembra accreditarsi come uno dei più interessanti luoghi del contemporaneo nel mondo. E ciò sta avvenendo non contro l’antico e la tradizione secolare della sua grande storia artistica, ma insieme e non solo grazie alla mostra d’arte contemporanea per eccellenza, la Biennale.
Pensiamo al ruolo svolto in questi anni dalle moltissime istituzioni culturali attive a Venezia così come alle realtà “non istituzionali” che concorrono
a creare una rete fittissima di eventi che allargano l’orizzonte della nostra visione critica e sfidano a ulteriori, continui aggiornamenti. Nella
solida maglia di queste iniziative dobbiamo annoverare anche il progetto Muve Contemporaneo, promosso dalla Fondazione Musei civici di Venezia,
che non vuole essere solo depositaria della memoria storica, ma che ha scelto di agire nel tempo presente, con proposte, iniziative, dialoghi che
permettano di accreditare, tra le molte, anche la sua “anima contemporanea”. Iniziato con un numero zero nel 2013, un anno dopo il mio arrivo a Venezia,
il progetto Muve Contemporaneo è oggi alla sua terza fortunata edizione. Dodici sono le proposte di quest’anno, quattro al Museo del vetro, due
al Correr, una in Palazzo ducale, Palazzo Mocenigo, Palazzo Fortuny, Ca’ Pesaro, Ca’ Rezzonico e Museo del merletto.