Save Italy 


cancellati
cinque secoli di storia

di Leonardo Piccinini

Save Italy nacque, pochi anni fa, per denunciare il disinteresse delle Istituzioni nei confronti del patrimonio storico artistico italiano. Un infinito tessuto di monumenti e opere d’arte che, in parecchi casi, hanno segnato la storia dell’intero Occidente e che meritano pertanto un attento recupero e un’altrettanto attenta gestione. Roma, per il valore universale delle sue antichità, è ovviamente uno di questi casi. E proprio la battaglia per la Villa di Adriano a Tivoli provocò la nascita di Save Italy. Eppure può accadere che, intorno a un altro famosissimo frammento del cuore di Roma antica, il Foro romano, sia consentito agire con disarmante rozzezza, ignorando quel sogno/ progetto (più volte rilanciato) di Italo Insolera, Antonio Cederna e Adriano La Regina per la ricomposizione dell’area archeologica, previo smantellamento di via dei Fori imperiali. Nonostante le premesse (e le promesse) l’“autostrada” mussoliniana è ancora lì. In compenso, nell’incredibile disinteresse generale, si demolisce l’antica via Alessandrina, che esiste da cinque secoli, e si realizza un parcheggio a raso per decine di auto proprio di fronte alla Colonna traiana: uno dei rarissimi monumenti antichi sopravvissuti pressoché intatti fino a noi, celebrato da schiere di artisti e viaggiatori di ogni parte del globo! Alla responsabilità delle competenti Soprintendenze si associ quel che accade in un altro cantiere archeologico, quello del Mausoleo di Augusto.


Demolita l’antica via Alessandrina e costruito un parcheggio davanti alla Colonna traiana. Un ennesimo atto di ignoranza


Da anni in attesa di recupero, dopo un primo lotto di 4 milioni di euro (Stato e Comune) per l’avvio dei lavori, un secondo lotto (6 milioni) di Fondazione Tim permetterà di rendere visitabile l’opera. Ma molti malumori ha generato la scelta di trasformare stabilmente la tomba del primo imperatore, bene pubblico, in “esperienza di visita multimediale” (con la ricostruzione in 3D degli ambienti originari), perdipiù affidandone la “direzione artistica” (sic) non a un pool di esperti mondiali, come meriterebbe un luogo di quest’importanza, ma a tal Luca Josi, noto ai più per essere stato al fianco di Bettino Craxi durante il tristemente famoso lancio di monetine (1992). Certo, sempre di archeologia - politica - si tratta.