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AMATO
DAI PAPERONI

di Daniele Liberanome

Alberto Giacometti è lo sculture più richiesto in assoluto e quando in asta passa una versione più rara delle sue note figure filiformi, il banco può saltare

Riconoscibilissimo, molto noto e - cosa che non guasta - amato dai paperoni. Alberto Giacometti (1901-1966) vanta un mercato solido, con alcune vendite assolutamente eccezionali e una buona serie di aggiudicazioni a livelli elevati che ne fanno lo scultore più richiesto in assoluto. Nessun grande museo di arte moderna può prescindere da una delle sue opere dalla tipologia più celebre, le figure allungate e stilizzate in bronzo con le braccia distese lungo i fianchi, che ricordano un bronzetto etrusco custodito al museo di Volterra (Pisa), L’ombra della sera. Quando poi di queste sculture viene offerta una versione più rara con qualche variazione sul tema, il banco può saltare. È quanto accaduto per L’uomo col dito puntato, scultura creata nel 1947 in una sola notte, in cui il protagonista con il suo gesto sembra indicare la possibilità di un futuro migliore per il genere umano dopo gli orrori della guerra. Uno dei sei esemplari - alcuni dei quali conservati in musei come il MoMA di New York o la Tate di Londra - passato da gallerie newyorchesi di grande prestigio (Pierre Matisse e Sidney Janis) e poi da una collezione privata americana, è stato offerto da Christie’s a New York l’11 maggio 2015. Il prezzo di riserva - 90 milioni di euro - scoraggiò chiunque al di fuori di due super ricchi che portarono il prezzo fino a 125 milioni di euro. A un anno da quella serata memorabile si è scoperto che l’acquirente non era altro che Steve Cohen, un “fund manager” leggendario. La sua SAC Capital Advisors aveva arricchito per un ventennio un bel gruppo di investitori avvezzi al rischio, fino a dover praticamente chiudere i battenti di recente, per le accuse di “insider trading” mosse al suo fondatore. Peraltro Cohen, che nel frattempo ha accumulato miliardi, era anche colui che aveva acquistato da Sotheby’s New York il 4 novembre 2014 un altro pezzo particolare di Giacometti: Il carro del 1950. In quel caso, la tipica figura stilizzata è in piedi su un carro a due ruote, a memoria di una visione che l’artista ebbe nel 1938 quando trovandosi in un ospedale, convalescente, vide da un’angolatura particolare un’infermiera con il suo carrello dei medicamenti. Il carro, quindi, rimanda da un lato al periodo surrealista di Giacometti degli anni Trenta e al desiderio di quel tempo di riprodurre automaticamente immagini dell’inconscio; dall’altro, a una vena esistenzialista legata ai difficili anni della ricostruzione che l’Europa stava vivendo (la figura che guarda in avanti pare voler muoversi verso un futuro migliore).

Cohen si aggiudicò la scultura per oltre 80 milioni di euro. Qualche anno prima, il 3 febbraio 2010 da Sotheby’s a Londra, un’altra donna ricchissima, Lily Safra, non aveva esitato a sborsare oltre 74 milioni di euro pur di accaparrarsi L’uomo che cammina che, stranamente, non ha le gambe allineate. Ma c’era il trucco: aveva sottomano gli oltre 40 milioni di caparra che l’oligarca megalomane Mikhail Prokhorov le aveva versato in vista dell’acquisto di una magnifica villa in Costa Azzurra che poi non si era potuto permettere. Fra le opzioni per utilizzare quel bonus inaspettato, la Safra decise di puntare su Giacometti, e i fatti le stanno dando ragione, viste le cifre sborsate da Cohen.