Nato il 22 marzo 1877 a Treviso, il ragionier Ferdinando, detto Nando, maturò ben presto un’incontenibile passione per le “affiches” e, grazie all’agiata condizione economica della famiglia, poté dedicarsi all’attività collezionistica in modo pressoché totalizzante. Ancora ragazzo acquistò, quale pezzo d’esordio, il celeberrimo Società anonima per la incandescenza a gas, brevetto Auer, realizzato da Giovanni Maria Mataloni nel 1895: l’aneddotica intorno all’accattivante voluttà del soggetto si è a dir poco sprecata nelle cronache biografiche pubblicate negli anni; ma ciò che più conta è che tale acquisto, come i successivi, rivela l’attenta lettura dei pionieristici articoli di Vittorio Pica sul cartellonismo apparsi in “Emporium”; ed è pertanto un precoce segnale di quella consapevolezza critica che connoterà sempre l’impegno collezionistico di Salce.
Attraverso sistematici rapporti - testimoniati da un ricco carteggio - con gallerie, editori e tipografi specializzati nel ramo pubblicitario, con ditte
e aziende committenti, con altri collezionisti e con gli stessi cartellonisti, il trevigiano mise insieme poco meno di venticinquemila pezzi, tra
manifesti e locandine; un patrimonio straordinario per quantità e tipologia, databile tra il 1844 e il 1962 e relativo a ogni ambito dell’esistenza
umana, italiana e internazionale. Per volere testamentario, nel dicembre 1962 la Collezione fu legata allo Stato italiano, Ministero della pubblica
istruzione, «perché serva in scuole e accademie […] a studio e conoscenza di studenti, praticanti e amatori delle arti grafiche». Su delega del
Ministero, l’inventariazione dei beni fu svolta dai Musei civici di Treviso, che furono anche i protagonisti della prima importante stagione di
valorizzazione del patrimonio, nei decenni Ottanta e Novanta del secolo scorso.
Nel dicembre 2014, in virtù del decreto con cui il ministro per i Beni e le Attività culturali riordinava e riformava l’intero sistema dei musei statali
del nostro paese, nasceva il Museo nazionale Collezione Salce, costituito da una sede espositiva, ubicata nel complesso monumentale di San Gaetano, e da
una sede di conservazione, ubicata nell’ex chiesa di Santa Margherita. Si trattava della logica conclusione di un percorso iniziato poco più di un
quinquennio prima, quando il Ministero (dei beni e delle attività culturali, non più dell’istruzione), nella consapevolezza del valore di quanto già
realizzato ma anche della necessità di aggiornare modi e strumenti della tutela di un tanto straordinario patrimonio, aveva cominciato a mettere in
atto, per la Collezione, una progettualità aggiornata e di ampio respiro, basata sia sulla predisposizione delle sedi sia sull’aggiornamento delle
banche dati. Sfruttando adeguatamente le potenzialità insite nella tecnologia digitale e con l’obiettivo di pervenire alla libera condivisione on line
dell’intero patrimonio Salce, si intraprese una nuova catalogazione di tutti i pezzi, comprensiva di campagna fotografica e di predisposizione di sito
internet dedicato, attivo dal 2016 all’indirizzo www.collezionesalce.beniculturali.it. L’inaugurazione della sede espositiva di San Gaetano con la
mostra Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce. Belle Epoque è avvenuta nel maggio 2017.