Steve McCurry. Mountain Men (Bard, Aosta, Forte di Bard, fino al 26 novembre, www.fortedibard.it) è un progetto espositivo tematico sul rapporto dell’uomo con la montagna indagato dal fotografo americano (1950) con l’occhio di chi continua a esplorare le culture dei popoli per cercare di comprenderne l’essenza. Oltre settanta immagini raccontano lo svolgimento della vita quotidiana in aree montane: dalle attività produttive al tempo libero, dai sistemi di mezzi di trasporto al tipo di coltivazione e di allevamento in paesi quali Tibet, Afghanistan, India, Pakistan, Brasile, Etiopia, Marocco, Slovenia, Yemen. Terre dove spesso l’uomo si trova ad affrontare situazioni estreme. Una mostra dalla forte identità, approfondita attraverso ritratti, paesaggi e scene di lavori nei campi. Presente anche l’inedito gruppo di foto realizzate da McCurry sulle alture della Valle d’Aosta tra il 2015 e il 2016.
Blow up
MCCURRY, CHATWIN,
FONTANA
di Giovanna Ferri
Bruce Chatwin. Il viaggio continua (Castelnuovo Magra, La Spezia, Torre del Castello dei vescovi di Luni, fino all’8 ottobre, www.comune. castelnuovomagra.sp.it) è un fermo immagine sullo scrittore britannico (1940-1989), non solo infaticabile cacciatore di storie e appassionato di arte, architettura, archeologia e antropologia ma anche raffinato fotografo. A quarant’anni dall’uscita del suo primo libro In Patagonia, un classico della letteratura di viaggio, circa trenta scatti in bianco e nero, diversi mai visti, rivelano l’indole di Chatwin con la fotocamera, in nessun caso esibita più del necessario ma giusto il tempo per catturare un dettaglio, uno sguardo, uno stato d’animo. Un interesse sfociato in tremila opere raccolte dalla moglie Elizabeth e custodite negli archivi della Oxford University.
