Grandi mostre. 1
Ytalia a Firenze

TUTTO
È CONNESSO

Forte di Belvedere, insieme ad altre sedi museali di Firenze, ospita un’esposizione collettiva dedicata - come ci illustra qui il curatore - a dodici artisti contemporanei italiani in dialogo con il patrimonio storico della città.

Sergio Risaliti

Le opere di dodici artisti contemporanei italiani hanno letteralmente invaso Firenze. Il titolo Ytalia - bandiera della mostra (fino al 1° ottobre) - è seguito da un sottotitolo ulteriormente programmatico Energia Pensiero Bellezza. Tutto è connesso, che funge da “statement”. La combinazione di confini e dati cronologici e biografici, di origini e riferimenti, direziona e concentra l’attenzione del pubblico su un’idea di civiltà linguistica e figurativa, sulla sua memoria e rinascita nel contemporaneo. Identifica con tre parole chiave - energia, pensiero e bellezza - valori comuni e ricorrenti. Definisce un orizzonte e una prospettiva tra cielo e terra, tra finito e infinito, tra visibile e invisibile, dialettiche e connessioni tra forme e contenuti, memorie e tradizioni spaziando nel tempo e nello spazio, tra Nord e Sud, Oriente e Occidente. Fa riferimento al carattere esemplare di forme che tutto connettono, liberandosi di categorie e ideologie. Alla bellezza come alchemico risultato non riproducibile. Una produzione artistica che nel complesso articolarsi e dispiegarsi di differenze e varietà, di contiguità e ricorrenze, unisce e distingue mondialmente la forza vitale di una civiltà figurativa che, dal mondo più antico, arriva e si ridefinisce linguisticamente ai nostri giorni.

“Ytalia”, in questa forma, è la segnaletica utilizzata da Cimabue alla fine del XIII secolo per indicizzare l’immagine di Roma, come appariva ai suoi occhi. Ytalia si legge nella Basilica superiore di Assisi, quel cantiere figurativo, letterario e spirituale che in fin dei conti ha gettato le basi della civiltà moderna italiana, almeno per quanto riguarda l’arte e la poesia. Il progetto espositivo - promosso dal Comune di Firenze e organizzato dall’associazione Mus.e - nasce in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, l’Opera di Santa Croce e il Museo Marino Marini.

Dopo le grandi retrospettive monografiche di Giuseppe Penone, Antony Gormley e Jan Fabre, l’esposizione ha il suo fulcro nella superba cornice di Forte di Belvedere, ormai palcoscenico dell’arte internazionale.