trasgressivo, ma anche sognatore. Costantemente alla ricerca delle leggi matematiche che regolano la natura per poi raccontarle in maniera poetica. Curioso nello scoprire tutto ciò che le avanguardie artistiche dei suoi tempi stavano elaborando, senza mai lasciarsi conquistare fino in fondo. Niente dogmi, niente etichette. Gli piaceva confrontarsi con la scrittura e con la musica, che faceva entrare e uscire nei suoi quadri, così come l’architettura. D’altronde Paul Klee era uomo dai molteplici talenti. Non solo poteva dipingere e disegnare, ma fin da giovane aveva una spiccata vena filosofica e per tutta la vita ha suonato il violino. Una personalità complessa, la sua, che non poteva non riflettersi in opere altrettanto complesse in cui elementi antichi, dai mosaici alle piramidi, diventano teatri di fantasie liriche o miraggi, e dove il mondo e le sue leggi naturali vengono raccontati attraverso un continuo movimento che oscilla tra biologia, geometria e animismo. Eppure i suoi dipinti, frutto di lunghe e teoretiche riflessioni, procurano un piacere immediato, al di là di qualsiasi spiegazione o interpretazione. Questa apparente semplicità ne ha fatto uno degli artisti più amati e popolari di tutto il globo, mentre storici e critici d’arte sondano ogni aspetto della sua poliedrica natura esaminando di volta in volta alcune delle diecimila opere che ci ha lasciato, dopo averle inventariate lui stesso, dandogli non solo un titolo, ma anche una classificazione a seconda del suo livello di gradimento.
È attraverso il tema dell’astrazione che la Fondation Beyeler ha scelto di affrontare la colossale impresa di Paul Klee con una mostra che resterà
aperta dal 1° ottobre 2017 al 21 gennaio 2018. Sono un centinaio i dipinti esposti nell’edificio progettato da Renzo Piano nella campagna di Riehen, a
pochi chilometri da Basilea; una retrospettiva che comincia dal 1914, agli inizi della carriera dell’artista, e ci accompagna fino alla sua morte,
grazie a opere, spesso poco conosciute, provenienti da numerose istituzioni e collezioni private.