Anzi, avrebbe avuto anche il ruolo di socio. Del resto, era suo anche quell’Oswald di cui Walt aveva tratteggiato il carattere, scritto le gag e le sceneggiature. L’idea del nuovo personaggio, però, va riferita al genio di Walt Disney. La leggenda narra che Walt abbia avuto la folgorazione sul treno che da New York lo riportava a Hollywood, insieme alla moglie Lillian, dopo il disastroso incontro con Charles Mintz. In quel viaggio, ripensando ai tempi di Kansas City, si ricordò che - quando si tratteneva fino a tardi - un gruppo di topolini venivano a fargli compagnia infilandosi nel cestino della carta straccia. Uno, che gli era più simpatico degli altri, lo prendeva e lo metteva in una gabbietta sulla scrivania. Così - proseguiva Walt in un racconto narrato centinaia di volte - pensò che un topo sarebbe stato adatto per una nuova serie animata e comunicò a Lillian che l’avrebbe chiamato Mortimer. La donna, però, bocciò la proposta e suggerì Mickey, ossia Michelino. Tuttavia, l’elaborazione grafica fu opera di Iwerks anche se a questa Disney non fu affatto estraneo, come mostrano i bozzetti ancora conservati negli Studios con le indicazioni di Walt. Del resto, da un coniglio a un topo, il passo fu assai breve. Bastò assottigliargli le zampe, la coda e arrotondargli le orecchie per ottenere un nuovo Oswald “rattizzato”. Neppure l’idea del topo era particolarmente originale. In un mondo di cartoni popolato da animali come Oswald, il gatto Felix o Krazy Cat, un topo non era certo un personaggio inimmaginabile, anche perché Ignaz Mouse, l’antagonista dispettoso di Krazy Cat già esisteva.