KANDINSKIJ
La vicenda di Kandinskij (1866-1944) è davvero «l’avventura dell’arte astratta», come recita il sottotitolo di questa monografia: un libro imponente,
tanto completo nel sontuoso apparato iconografico, quanto interessante da leggere. Il viaggio verso l’astrazione di Kandinskij si comprende finalmente
appieno, nei suoi complessi intrecci con la cultura europea, grazie all’indagine serrata di Philippe Sers, che da anni si occupa di questo artista
considerato uno dei padri fondatori del modernismo, e naturalmente dell’astrattismo. Kandinskij, di cultura proteiforme (fu anche incisore, poeta e
ottimo violoncellista), era nato a Mosca ma presto aveva preso la cittadinanza tedesca, e poi quella francese (quando morì erano anni che non visitava
più la sua amata terra natale). Lo studioso francese, filosofo e critico d’arte, aveva solo quattro anni quando a Parigi, il 13 dicembre 1944,
Kandinskij moriva. Tuttavia Sers ha potuto attingere a fonti di prima mano: scritti autobiografici, saggi teorici, poesie, scambi epistolari con i
massimi esponenti dell’intellighenzia europea, scenografie. E soprattutto, finché è stato possibile, ha tenuto un colloquio diretto, fecondo, con la
vedova (che fu la seconda moglie di Kandinskij e sua principale confidente): Nina Nikolajewna Andreevskaja, scomparsa nel 1980 a Gstaad (Svizzera).
Nel corso degli anni Sers ha incontrato anche gli esponenti sopravvissuti del movimento Dada e dell’astrattismo, e grazie a quei suoi colloqui ha
potuto rivivere, per poi spiegarci, non solo gli sviluppi, per così dire, formali, dell’arte astratta, ma anche la teoria e la prassi che ha
intrecciato l’opera inimitabile di Kandinskij con musicisti, poeti, gruppi artistici e intellettuali, scuole e vere e proprie fucine della modernità
come Blaue Reiter, Bauhaus, De Stijl, costruttivismo. Il mondo artistico e “spirituale” di Kandinskij si disvela così, dal figurativo all’astratto,
dal sacro al profano (che sono i poli estremi della sua ricerca), per condurci, oltre la ragione, entro pensieri profondi e simbologie insospettate.