Dobbiaco (Bolzano). La Mitteleuropa. Nel vero senso del termine: Dobbiaco segna lo spartiacque tra il bacino Rienza- Isarco-Adige-Adriatico e quello della Drava-Danubio-Mar Nero. Dobbiaco ricorda Gustav Mahler, che nella Mahler Stube, sua residenza estiva e oggi luogo di pellegrinaggio, compose la Sinfonia n. 9 e l’incompiuta Sinfonia n. 10. Arrivava da Vienna, come tanti illustri villeggianti dell’epoca, grazie alla Südbahnlinie. Toblach (questo il nome tedesco di Dobbiaco), periferia dell’impero austro- ungarico, dove ancor oggi la “Sachertorte” è più rozza ma più abbondante, persino più gustosa di quella che si serve nei caffè viennesi.
Questo idilliaco centro della val Pusteria è oggi al centro di un grave tentativo di stravolgimento del suo passato architettonico: la demolizione -
avvenuta proprio nelle ore in cui scrivo queste considerazioni - dello storico, centenario Hotel Post, collocato nella piazza antistante la barocca
chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, per far posto a un complesso commerciale e alberghiero. «Verrà completamente demolito», aveva dichiarato
all’“Alto Adige” il sindaco di Dobbiaco Martin Rienzner.